Diversabilità


Le attività con e per persone diversamente abili sono state avviate dall’associazione CAM dal 2002 a Grumo Nevano (NA). I progetti più significativi riguardanti quest'area d'intervento sono stati: "Narnia - Centro "Raggi d'Amore" e "Il Ponte".

NARNIA - CENTRO DIURNO POLIFUNZIONALE "RAGGI D'AMORE"

Nell’anno 2008 l’associazione riceve dalla Fondazione Madonna di Loreto ONLUS, in comodato d’uso trentennale, una struttura di circa 300mq, ubicata in una zona centrale di Grumo Nevano (NA), da destinare ad attività in favore delle persone diversamente abili.

Obiettivi:

- Dare un supporto e un punto di riferimento stabile al soggetto disabile e al familiare, attraverso il sostegno psicologico programmato e uno sportello informativo e di segretariato sociale.

- Favorire progressi fisici e psico-motori e allo stesso tempo fornire occasioni di socializzazione, rafforzando le capacità relazionali, comunicative ed espressive, favorendo l’inclusione sociale.

- Offrire occasioni di conoscere le proprie diverse abilità e contemporaneamente fornire possibilità di sperimentarsi in gruppo, con lo scopo di accrescere il senso di autostima nella costruzione di una identità aperta all’altro, nonché senso di responsabilità.

Il Centro è rivolto a 40 tra minori e giovani diversabili e 20 normodotati e le loro famiglie nelle attività laboratoriali. Inoltre, offre supporto a circa 80 persone (tra diversabili e loro parenti) mediante lo sportello informativo e di segretariato sociale.

 

Sede:
C.so Garibaldi 18 - Grumo Nevano (Na)
Tel. 081.5054339

Sede:
Via del Castello,7
81031 Aversa (CE)

IL PONTE

Nel 2005 diedero inizio nella sede operativa di Aversa (CE) le attività del Progetto “Il Ponte: dalla realtà manicomiale alla società civile” finanziato dalla Caritas Italiana e nato dalla collaborazione tra la Caritas Diocesana di Aversa (ente promotore) e l’Associazione di volontariato “Centro Animazione Missionaria CAM” (organismo gestore).

Il Progetto era finalizzato a favorire il processo di recupero e di inserimento socio-lavorativo degli internati dell’OPG di Aversa non più pericolosi. Si sono sperimentati pertanto percorsi graduali di riavvicinamento alle responsabilità dell’ambiente libero, attraverso un centro di accoglienza assistito per internati in permesso premio. Il progetto riabilitativo, per pazienti alla fine della misura di sicurezza e che dichiarati non più pericolosi per la società civile, ma che hanno alle loro spalle storie drammatiche e di abbandoni, ipotizzava percorsi che partivano dal riconoscimento dell’altro come soggetto, portatore di valore e di senso, in maniera tale da produrre un clima autenticamente affettivo e di rispetto nelle relazioni e negli scambi. 

L'obiettivo principale era quello di creare le condizioni per gli internati dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di un possibile reinserimento nel contesto di origine, attraverso la sperimentazione nel centro di accoglienza, la formazione al lavoro e la ricerca di forme dignitose di sostentamento.

Inoltre, "Il Ponte" favoriva la ricostruzione dei legami familiari attraverso la creazione di spazi di accoglienza, anche notturna, per le famiglie degli internati di provenienza extra regionale.

Le attività del progetto si sono concluse a Febbraio 2015, per l'entrata in vigore della legge di chiusura degli OPG.